L’energia vitale universale e l’autoguarigione | Eidos
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L’energia vitale universale e l’autoguarigione

energia universale e autoguarigione

L’energia vitale universale non è solo un concetto astratto, ma una forza tangibile che può essere utilizzata per l’autoguarigione e per guarire gli altri. In questo articolo ti guiderò alla scoperta di questa energia e ti insegnerò come utilizzarla per migliorare la tua vita in ogni aspetto.

Ci sono discipline che hanno una grande relazione con l’Energia Universale, una di queste è il ReiKi. Quando si parla di energia universale vitale e di Reiki è necessario parlare anche di Autoguarigione semplicemente perché si parla di Rei “Macrocosmo” e di Ki “Microcosmo”. Ciò significa che se io analizzo una goccia del mare, ho analizzato tutto il mare. Come accade quando si fanno le analisi del sangue, il medico preleva una piccola quantità di sangue dall’organismo umano che andrà ad analizzare. La diagnosi che ne esce riguarda l’intero corpo umano. Così è per tutto il resto da terra a cielo.

Partendo da queste semplici e verificabili premesse possiamo sostenere che noi tutti siamo fatti di energia come tutto ciò che ci circonda. Energia più densa e meno densa, sotto, sopra e in mezzo. Tutto risponde a delle leggi cosmiche di cui noi oggi abbiamo ancora poca conoscenza, le quali ordinano tutto nell’universo attraverso un movimento continuo ed eterno.

In giapponese Rei significa “Energia Universale” e “Ki” significa “Energia Vitale personale”. Se noi uniamo questi due punti ci ritroveremo con un unico punto da cui tutto nasce. Potremmo chiamarlo “Punto Zero”, inizio e fine, traguardo e partenza, Alpha e Omega. La relazione che si crea fra Rei e Ki provoca l’Autoguarigione, in quanto seppur distanti sono della stessa sostanza e si autogenerano da sé. Il terapeuta che usa il ReiKi diviene un ponte che collega un punto all’altro e ne fa parte. È un conduttore e nello stesso tempo è condotto. La connessione che si viene ad allacciare provoca un’armonizzazione dell’insieme che porta all’Autoguarigione.

 

Che cos’è l’Energia Universale?

Parliamo di Energia Universale. Scomponendo la parola Universale abbiamo Uni – Verso e Verso – Uni. Questo ci fa entrare nel movimento che chiamiamo energia e nella direzione in cui l’energia va e da dove l’energia viene.

L’Energia viene da una Fonte che chiamiamo “Uni”, (nella mitologia si racconta che Uni era la suprema dea del Pantheon etrusco e patrona di Perusia. Formava con Tinia e Menrva un potentissimo triumvirato. Uni era la madre di Hercle, suo marito Tinia ne era il padre. Equivale nella mitologia greca a Era mentre in quella romana a Giunone), l’energia si muove in ogni dove nello spazio e ritorna “Verso” alla Fonte / Uni.

Se riflettiamo su questo possiamo fare dei paragoni con il nostro respiro, inspiriamo ed espiriamo l’aria entra ed esce dai nostri polmoni, con il sangue che entra ed esce dal cuore che batte, abbiamo dentro il nostro corpo la rappresentazione dell’Universo e dell’Energia che circola dentro e fuori nello Spazio.

Parliamo dell’Energia Universale con i termini della fisica quantistica così da poter dare informazioni che gli scienziati hanno riportato attraverso i loro esperimenti e teorie, utili da integrare nelle discipline che consideriamo molto utili all’autoguarigione.

 

L’autoguarigione quantica e i tachioni

I fisici moderni parlano di quanti e di particelle energetiche che chiamano “tachioni”. Sono in grado di viaggiare ad una velocità supersonica e sono responsabili del mantenimento della salute.

Oggi sappiamo che lo Spazio è immenso e che siamo immersi in un campo energetico molto concentrato, chiamato “campo tachionico”, in poche parole costituisce una Fonte inesauribile di Energia. Gli scienziati stanno scoprendo la particella che noi abbiamo definito “particella di Dio”, è evidente che ci debba essere una qualche forma di Energia Universale e Vitale in grado di mantenere viva la creazione. Gli scienziati si stanno facendo sempre più arditi e con l’evolversi delle scoperte la fisica moderna sta svelando progressivamente ciò che gli Antichi chiamavano “Soffio divino”, “Chi” o “Prana”.

Einstein definiva l’etere (Akasha), come quello spazio esistente tra le varie particelle di ogni atomo, testualmente: “Il nostro Universo (Uni – Verso) è formato da innumerevoli particelle chiamate atomi. La massa di ogni atomo è formata dal 99,9% di spazio vuoto, ora questo spazio che si credeva vuoto, è invece un campo energetico, una energia/forza gravitazionale che fonde insieme gli atomi in modo naturale. Ci sono delle Leggi a cui questa energia ubbidisce che a noi sono ancora sconosciute perché non identificabili attraverso gli strumenti di laboratorio che possediamo, ma lascia intuire l’esistenza di una intelligenza in grado di ordinare il tutto.

 

E se l’Universo fosse dominato da particelle più veloci della luce?

L’idea di due fisici parte dagli ipotetici tachioni e vuole mettere in discussione tutto ciò che sappiamo sul flusso del tempo.

A raccontarlo in uno studio, che deve ancora essere sottoposto a revisione, è stata una coppia di fisici, Ian H. Redmount e Samuel H. Kramer, che hanno così proposto un nuovo modello cosmologico, secondo cui queste particelle invisibili rappresenterebbero la vera identità della tanto sfuggente e misteriosa materia oscura.

Il tachione (dal greco ταχύς tachýs, “veloce”) è un’ipotetica particella avente massa immaginaria e velocità superiore a quella della luce.
La prima descrizione teorico-concettuale è opera di Arnold Sommerfeld, mentre tentativi di interpretazione all’interno della relatività ristretta furono compiuti da George Sudarshan nel 1962. Il termine “tachione” venne usato per la prima volta da Gerald Feinberg nel 1964. Nella ricerca fisica moderna il concetto compare in vari contesti, in particolare nella teoria delle stringhe.
L’ipotetica esistenza del tachione è compatibile con la teoria della relatività speciale, secondo la quale non potrebbe mai rallentare alla velocità della luce o inferiore ad essa.

 

Il campo tachionico

Il campo energetico viene chiamato “campo tachionico” dal suo scopritore Gerald Feinberg nel 1966, fisico dell’Università della Columbia (USA), il termine proviene dal greco “tachy” che significa “accelerazione” / “velocità”, possiamo trovarne un esempio nelle nostre parole italiane “tachimetro” o “tachicardia” che hanno la stessa radice etimologica.

L’Energia Universale è composta da tante particelle, “quanti” (il quanto di energia è una quantità minima al di sotto della quale non possono avvenire scambi. Inoltre Planck propose che l’energia radiante venisse ceduta o assorbita solo in quantità discrete. Il quanto hv rappresenta il minimo “pacchetto” di energia che può essere scambiato).

“La Luce è composta da particelle talmente piccole che il vostro occhio umano non può assolutamente vedere. Queste particelle voi le avete chiamate quanti. I quanti sono delle piccole esplosioni di Luce, potremmo chiamarli anche fotoni, questo è il nome che voi avete dato a queste piccole espressioni luminose. Sono le Particelle di Dio. Ogni quanto contiene un’informazione, ogni quanto contiene l’Espressione di ciò che è la Fonte. La Divina Intelligenza Cosmica si esprime attraverso tante e tante particelle luminose.”

“Nessuno di voi può coglierle, sono imprevedibili, si associano, si organizzano, si quantificano e si qualificano.”

“I quanti hanno una loro vita propria, come vi dicevo, vi dicevamo. I quanti sono organizzati in famiglie, queste famiglie rispondono a determinate frequenze e vibrazioni. Quando parlate di quantificare state parlando di materia, quantificare – materializzare, associate questi verbi al vostro corpo. Il corpo è un insieme di cellule organizzate per famiglie, in modo che tutto il vostro sistema funzioni perfettamente.”

 

Per maggiori approfondimenti sull’autoguarigione quantica ti invitiamo a leggere il Manuale di Autoguarigione Spirituale di Catia Massari e Valerio Tomassini.

 

Il fotone e l’energia vitale bloccata

Il fotone è una particella che ha vita infinita: può essere creato e distrutto dall’interazione con altre particelle, ma non può decadere spontaneamente. Pur non avendo massa, è influenzato dalla gravità e possiede energia. Possiamo pensare che la luce sia formata da piccoli “pacchetti” chiamati “quanti” o “fotoni”, ognuno dei quali trasporta una certa quantità di energia. L’energia di ogni fotone è legata alla sua frequenza e questa, a sua volta, è legata al colore della luce stessa.

Poi ci sono i probabili tachioni. Costituiscono una fonte illimitata di energia tutta da utilizzare visto che è completamente libera e sta al di fuori del campo elettromagnetico. Quindi, al di sopra delle frequenze fisiche,  indipendente dalla luce e dal sole, sembra che questa energia universale primaria, di cui l’intero creato è permeato, mette in grado i sistemi biologici di rigenerarsi attraverso l’innata capacità di assimilare questa stessa energia vitale. In pratica si crea da se stessa e si rigenera da se stessa. Detto ciò, il nostro campo energetico, quindi il nostro organismo e la nostra realtà, si equilibrano, si rinforzano e si rigenerano tendendo al loro meglio: parliamo di Autoguarigione.

Quando il flusso di questa energia si restringe o si blocca, gli organismi perdono la loro capacità di Autogenerarsi, si determinano sempre più disturbi e disfunzioni, fino a che il corpo si deteriora in un processo entropico (una delle caratteristiche dell’entropia è l’irreversibilità delle trasformazioni. Una volta raggiunto un equilibrio ad alta entropia, è impossibile tornare all’equilibrio iniziale.)

 

L’esempio della legna che brucia

Esempio: se bruciamo due ciocchi di legno in un camino, il fuoco trasforma la legna in energia e scorie. La reazione chimica trasforma irreversibilmente la materia. Una parte delle molecole si deposita sotto forma di cenere, un’altra viene emessa dai fumi, un’altra ancora in calore. Anche se riuscissimo a mantenere il calore e gli atomi in un sistema chiuso, sarebbe impossibile ricomporli tra loro per ricreare il ciocco di legno iniziale.

Questo esempio ci spiega in maniera ineluttabile come prevenire sia meglio che curare. L’autoguarigione è una sorta di presa di coscienza, di consapevolezza, di responsabilità. Prima che si arrivi alla morte cioè alla trasformazione finale, è bene cominciare a conoscere le grandi potenzialità racchiuse nelle tante informazioni che ora la scienza, in questo caso la fisica ci mette a disposizione. Si richiede un unico sforzo, la volontà di andare oltre i giudizi, i pregiudizi, i credo che sono gli unici ostacoli alla nostra crescita in scienza e coscienza.

 

Il Reiki, la disciplina per favorire l’autoguarigione e riequilibrare l’energia universale vitale

Facciamo un esempio parlando della disciplina giapponese chiamata ReiKi. Tanto è stato detto su questa tecnica che ora alla luce di quanto detto sopra comincia ad avere una verità provata, in quanto l’Energia Universale “Rei” si rispecchia e si ritrova nell’Energia del corpo umano “Ki”. Ciò significa che si sta parlando della stessa energia, la quale si autogenera da se stessa, visto che il “Ki” è della stessa vibrazione e frequenza del “Rei” provenendo dalla stessa Fonte da dove tutto è creato.

Comprendete ora quanto è semplice la verità. La persona che conosce la fisica si rende subito conto che tutto nell’Universo è permeato da questa Energia che si muove nel “campo tachionico”. Le sue particelle chiamate “tachioni” ne sono l’espressione vivente. Quando uso la tecnica del Reiki io richiamo a me la stessa energia di cui sono fatto. La uso per riparare ciò che si è sporcato o bloccato, ripristinando il movimento del flusso che mi attraversa dentro e fuori. Il Reiki diventa lo strumento utile nelle mie mani per l’energia vitale bloccata, per autoguarirmi o, se vogliamo, “ripararmi”, “ricaricarmi”, “ripulirmi”, “sbloccarmi”.

Tutto l’Universo è immerso in un continuo movimento dal quale tutto viene creato e generato di conseguenza.

Ciò che io non vedo, non significa che non esista, semplicemente è sconosciuto per me.

 

Come risvegliare l’energia universale vitale per l’autoguarigione energetica?

L’energia vitale è ciò che anima l’essere umano e lo rende vivo. Quando parliamo di energia vita-le la parola stessa ci porta ad osservare tutto ciò che ci circonda e ciò di cui siamo fatti, per definizione l’energia vitale (“Qi” per la medicina cinese e “Ki” per i giapponesi) corrisponde al flusso energetico che percorre gli organi di senso attraverso i meridiani del nostro corpo: una fitta rete di collegamento con decorso simmetrico tra destra e sinistra.

Ma come si produce questa energia vitale e come possiamo risvegliarla ai fini dell’autoguarigione o meglio, come ne diventiamo consapevoli?  Ogni giorno, assorbiamo energia dall’ambiente circostante e la consumiamo durante le nostre attività quotidiane. Se il nostro stile di vita comporta una eccessiva perdita di energia, rischiamo di esaurire le nostre riserve vitali.

Naturalmente, è essenziale adottare un’alimentazione sana ed equilibrata, adottando cibi freschi e nutrienti che apportino energia viva al nostro organismo.

Aggiungiamo una possibile attività all’aria aperta che stimola il flusso energetico e migliora anche lo stato psichico, adottando una visione positiva verso la vita e le relazioni in generale.

Naturalmente c’è dell’altro, la parte dell’Essere che molte volte releghiamo nella cantina o nella soffitta e che andiamo a risvegliare quando tutto il resto ha finito di funzionare.

 

La scarica elettrica che mette in moto il corpo umano e genera l’autoguarigione energetica

Quella parte più profonda di noi è connessa con la Fonte, quella particella, da quel punto di luce in noi (Ki o Qi) scaturisce la scintilla che alimenta l’energia vitale, dal nostro Essere alla macchina Umana. Per risvegliare l’energia vitale universale, o per aumentarla, è necessario connettere la macchina al guidatore, senza un guidatore la macchina rimane spenta e non può attivarsi l’autoguarigione.

Praticando Rei -Ki il guidatore indirizza l’energia dalla Fonte (Rei) alla macchina che ha un punto di alimentazione all’interno (Ki) fatto della stessa sostanza dell’energia della Fonte. Connettendo questi due punti l’energia vitale viene risvegliata. Come accade quando si gira la chiave di accensione in una macchina. Vi è un impulso elettrico e da lì la corrente si distribuisce per tutto il veicolo dando vita al movimento dell’auto che prima rimaneva totalmente ferma e inanimata. Questo contatto provoca così una scarica elettrica che mette in moto il corpo/macchina umano. Da il via al flusso dell’energia vitale universale che scorre fluidamente in tutto il corpo avendo cura di mantenersi il più possibile in salute generando l’autoguarigione energetica.

Queste informazioni sono frutto di studio e lavoro costante di una Master Reiki.

 

Come fare Reiki da soli?

Il Reiki è una disciplina o tecnica che si apprende frequentando una formazione seria e professionale, che dia tutte le informazioni necessarie per praticarlo in autonomia. Il primo livello insegna come utilizzare il nostro corpo e l’energia universale vitale che vi scorre, quali possono essere gli usi di tale tecnica e come renderla sempre più profonda e naturale di modo che diventi uno strumento quotidiano di autoguarigione.

 

Come accrescere la propria energia vitale?

Tutto è composto di energia, la quale viene continuamente utilizzata per vivere. È necessario che l’energia a disposizione sia sempre ad un livello ottimale per riuscire a materializzare quelle che sono le potenzialità insite in ognuno di noi.

Mangiare, bere, dormire sono le tre azioni di base per avere energia sufficiente ad avviare il processo animale di cui ogni essere umano è fatto. Questo è la base del processo vitale di un essere umano. È necessario avere energia per pensare, per materializzare i progetti, per lavorare ed evolvere attraverso varie esperienze che a volte creano delle difficoltà nel fluire dell’energia in noi.

Per avere sempre un livello ottimale di energia e per eventualmente accrescerla serve conoscere come poterla ricevere in modo consapevole, per poi indirizzarla nella nostra vita. La disciplina Reiki è una tecnica validissima in questo campo. Ha il suo migliore utilizzo nell’accrescimento della propria energia vitale universale così da sensibilizzare l’autoguarigione.

 

Come si spiega la capacità di autoguarigione del cervello?

Il cervello umano è in grado di mettere in atto dei meccanismi di autoguarigione che, attraverso l’energia vitale universale, hanno il potere di curare o alleviare le sue ferite, antiche o recenti che siano. Lo si spiega se noi pensiamo al ruolo giocato dal cervello emotivo, una sorta di cervello nel cervello completamente diverso rispetto alla corteccia cerebrale. La parte più evoluta dell’encefalo, quella dedita al linguaggio e al pensiero. Entriamo così nel campo dell’energia del pensiero che è invisibile agli occhi ma esiste come ci ha ampiamente dimostrato Cartesio e nel campo del suono e della vibrazione con la parola. Parliamo di energia che si muove con un movimento ondulatorio, il cervello produce onde cerebrali.

Il cervello emotivo ha il compito di controllare le emozioni, rivelandosi fondamentale per il mantenimento dell’equilibrio fisico e psicologico degli esseri umani. Ci sono delle informazioni che abbiamo insite in noi e che ancora rimangono oscure al lavoro scientifico, perché necessitano di verifica tangibile e dimostrabile. Gli Antichi conoscevano molte tecniche che spiegavano come il corpo umano riuscisse attraverso la sua intelligenza ad autoguarirsi se stimolato in un certo modo, Il cervello è capace di creare tutte le condizioni necessarie nel rilevare, affrontare e risolvere i disturbi corporei e sembra che questo fenomeno possa essere attivato mediante meccanismi immunitari ed adeguate secrezioni.

 

Le onde cerebrali

Sappiamo che il cervello produce delle onde cerebrali che sono oscillazioni elettriche generate dai neuroni del cervello. Le onde cerebrali offrono una visione sul funzionamento del cervello, riuscire a comprenderne il funzionamento sarebbe un’ottima possibilità per la diagnosi e il trattamento di disturbi neurologici e mentali, così che anche la ricerca scientifica possa dare quelle risposte che ancora rimangono nell’ombra. Le tecnologie avanzate aiutano la ricerca sulle onde cerebrali, a oggi ne conosciamo alcune:

  • Onde alfa: sono collegate allo stato di rilassamento, meditazione ad occhi chiusi
  • Onde beta: sono legate a stati di concentrazione, attività mentale e vigilanza
  • Onde theta: sono legate a stati di sonnolenza, meditazione o durante un sonno leggero
  • Onde delta: siamo nel sonno più profondo
  • Onde gamma: sono associate ai processi cognitivi avanzati come l’apprendimento, la memoria e l’integrazione di informazioni da diverse parti del cervello.

 

Il cervello umano emette delle onde, dato il suo funzionamento elettrico, che si propagano in tutto il corpo e anche fuori dal corpo: la creazione di immagini che si susseguono una dopo l’altra che noi chiamiamo a volte in modo improprio “pensare”.

 

Il comportamento del nostro cervello durante la disciplina del Reiki

Quando dedichiamo con attenzione il nostro tempo alla disciplina del Reiki e lo pratichiamo su noi stessi o sugli altri, il nostro cervello che continuamente emette onde si sintonizza creando una coerenza cerebrale.

La pratica del Reiki porta il nostro cervello in uno stato di profonda connessione e meditazione. Durante il trattamento si entra in uno stato profondo meditativo che comporta la focalizzazione dell’attenzione e il raggiungimento di uno stato di consapevolezza e tranquillità mentale utile a  rilassare ogni parte del nostro corpo, sincronizzando, inoltre, le onde cerebrali tra diverse regioni del cervello.

Questo indica un miglioramento nella comunicazione fra le aree cerebrali, promuovendo uno stato di maggiore equilibrio e armonia mentale. Vi è una riduzione delle onde beta indicando una diminuzione dei pensieri distruttivi e delle preoccupazioni, influenzando coì lo stato di autoguarigione.

Il cervello, in pratica, possiede la capacità di autoguarigione sfruttando l’energia vitale universale attraverso l’emissione di onde elettriche che si sintonizzano per stimolare il benessere psicofisico dell’intero corpo.

 

Corsi Reiki riconosciuti

 

Komyo Reiki Do

Komyo Reiki nasce dalla volontà del suo fondatore, il Rev. Hyakuten Inamoto, di riportare la disciplina Reiki verso la tradizionale spiritualità del metodo originario di Mikao Usui. Si tratta, prima di tutto, di un’esperienza personale molto intensa: riuscire a percepire l’Energia Universale e lasciarla fluire liberamente nel proprio corpo riequilibrandolo.

Da diversi anni il Rev. Inamoto è impegnato affinché tutti possano conoscere il Reiki dalla tradizione giapponese: Komyo Reiki Do Italia nasce grazie a Chiara Grandi, prima allieva italiana del Rev. Inamoto. Il suo intento è quello di diffondere anche nel nostro paese l’insegnamento del Maestro, mantenendone intatto e puro il messaggio.

All’interno di Accademia Eidos Formazione viene dato questo lignaggio Reiki dalla Master Reiki Catia Massari allieva diretta del Rev. Inamoto.

 

Reiki Tibetano

l Reiki tibetano è un atto di compassione verso sé stessi. Secondo le filosofie orientali le emozioni negative interagiscono con il corpo fisico causando squilibri energetici e quindi malattia.

Le tecniche “Tibetane” furono integrate nel sistema tradizionale di Usui da un americano di nome Arthur Robertson. Arthur Robertson è stato studente di una Master iniziata dalla Takata, Iris Ishikuro. Il metodo che Robertson creò venne chiamato Raku Kai Reiki.

Che Reiki provenisse dal Tibet è stato spesso pensato, anche perché Usui stesso soggiornò in Tibet per diverso tempo, senza però essere stato iniziato a ciò che studiava, perché considerato straniero. Master come William Rand e Diane Stein hanno appoggiato questa tesi. L’ultima scrive nel suo libro che il Reiki proviene dal Buddismo Vajrajana, che è di origine Tibetana. Questa tesi viene avvalorata dalle lettere acquistate dal Generale George Blackwell. Queste lettere e in parte appunti erano state scritte da Usui Sensei e dal suo più stretto allievo Watanabe Sensei, che divenne in seguito anche presidente dell’Usui Reiki Rhyoho Gakkai.

Il contenuto tradotto da Lama Yeshe, figlio di Blackwell, conteneva regole ricostruite del “Tantra del fulmine (Buddismo Vajrajana)”. Tuttavia, che io sappia, prove certe che il Reiki venne praticato in Tibet, non ce ne sono. Certo in Tibet ci sono delle pratiche similari che assomigliano al Reiki in special modo nell’utilizzo delle tecniche, ma che Reiki sia originario dal Tibet è ancora da provare.

 

Reiki Gendai

Il Gendai Reiki Ho (“Ho” significa metodo) è lo stile di Reiki fondato da Hiroshi Doi: grande esperto nell’arte di Mikao Usui e di Ki-Ko (il Qi Gong giapponese).

Il Maestro Doi, nato a Okayama nel 1935 e residente ad Ashiya (vicino Osaka, in Giappone), è senza dubbio una delle massime autorità nell’ambito del Reiki Tradizionale. In quanto membro della Usui Reiki Ryoho Gakkai (iniziato da Kimiko Koyama, Sesto Presidente), l’organizzazione fondata da Mikao Usui, rappresenta una preziosa risorsa di informazioni sul metodo Reiki delle origini.

Avendo studiato sia il Reiki Ryoho tradizionale giapponese che il sistema Reiki occidentale (quello sviluppatosi una volta “importato” in occidente), ha organizzato le tecniche di entrambi gli stili affinché la disciplina potesse essere praticata in forma “moderna” (“Gendai” significa moderno) nella vita di tutti i giorni.

Il Gendai Reiki, inoltre, è ricco di metodiche derivanti dal Ki-Ko (Qi Gong), da svariate forme di meditazione e dalle tecniche di respirazione Hado.

Dopo la pubblicazione del libro “Iyashino Gendai Reiki Ho” (Metodo Moderno Reiki di Guarigione), scritto da Hiroshi Doi, il Gendai Reiki ha acquisito grande popolarità.

Il motto del Gendai Reiki è:

“Ayashiku-nai (nulla di sospetto), okashiku-nai (nulla di insolito), muzukashiku-nai (nulla di difficile)”.

Cara Catia,
Ti scrivo inanzitutto per RINGRAZIARTI🌹❤️
È da un paio di settimane che “casualmente” ho scoperto i tuoi oracoli del mattino e mi sto guardando le dirette passate e ora seguo con interesse e presenza.
Ovviamente sono capitati proprio in questo momento dove stanno/potrebbero Avvenire cambiamenti interessanti, momento in cui mi sento ancora più consapevole della vita e la mia strada si illumina sempre di più anche se ombre, dubbi, paure e giudizi e Ego vengono sempre a galla.
Sono qui perché voglio allenarmi ad osservare, a dire si alla mia anima e a trovare l’equilibrio accogliendo gli opposti. Proprio come parli nei tuoi video. Grazie per questo che dono che stai mettendo a disposizione per noi🙏💞

Sono felice in Germania e ancora di più perché sento una connessione potente con l’Italia e con te più che mai cara maestra. Davvero tante volte e anche più volte al giorno ti ringrazio nel mio cuore per tutto ciò che ho scoperto, imparato ed evoluto attraverso i tuoi insegnamenti e le tue pratiche.

Ho praticato Reiki alla mia coinquilina ed è stata meglio. Lo pratico al cibo e in altre occasioni. Anche al lavoro con i bambini o prima di dormire.

Il messaggio di oggi dell oracolo è guardacaso proprio quello che mi serve per ciò che sto vivendo.
La mia coinquilina è tosta ed è anche lei una maestra perché attraverso di lei vengono fuori emozioni antiche ma a volte è difficile perché mi arriva quella sensazione che lei “sa tutto” della vita e anche della mia e tocca tante corde delicate. Dice di essere una delle persone più positive che ci siano ma poi spesso si lamenta perché alcune sue aspettative non corrispondono e questo mi fa lavorare sui miei sensi di colpa e su ciò che invece io sono e i miei tempi che mi occorrono per evolvere.

Forse riuscirò a maggio a lavorare nell asilo nel bosco qua. Il mio sogno. E proprio quando si sta realizzando arrivano delle paure. Ed è interessante da osservare come ogni esperienza ha semplicemente i lati ombra e i lati luce come la luna ogni notte.

Le scelte per me sono sempre ardue e sto imparando che ogni scelta apre ad altre possibilità.

Lavoro poi sull’ironia. Prendo le cose un po troppo sulserio ultimamente mentre potrei vivere con molta più leggerezza.

È così bello il sentiero della vita e ora sono tornata a Trier e vivo proprio accanto al bosco e ogni giorno sono la a camminare e/o meditare.

Ti mando tanto Amore, anche a tutti a casa e alla tua associazione e accademia.

❤️🌹Aho🙏❤️💞

– Elena S. –

Nel 2013 vengo a conoscenza dell’Associazione il Richiamo di Catia Massari, decido di partecipare a una presentazione di cerchi di donne “Luna Rossa”. Quella sera decido di partecipare all’evento, è stata la scelta migliore che potessi fare per migliorare la mia vita. Catia mi è subito entrata dentro, la sua semplicità, il suo modo di esprimersi (fatti non parole) come dice sempre, poi il modo di presentare il progetto è stato per me un varco luminoso che si apriva. Da quel momento partecipo settimanalmente agli incontri: meditazione, reiki, cerchi di donne, viaggi sciamanici e tanti altri progetti. Catia in questi anni per me è stata un’insegnante, una guida, mi ha aiutato a comprendere la mia direzione, mi ha portato a fare chiarezza e comprende tante situazioni che mi causavano, dolore sia fisico, sia emozionale. Ad oggi la sensazione più forte è quella di avere imboccato la strada giusta per me. Catia in questo è stata la lanterna al mio fianco, pronta a sostenermi e a incoraggiarmi a trovare la mia direzione, il mio compito in questa vita. Grazie Madre di esserci sempre, un abbraccio di ❤️

– Monica N. –